Giorgia Meloni, premier italiana, ha ribadito con forza la sua fiducia in Donald Trump come figura chiave per raggiungere un cessate il fuoco in Ucraina. Durante il vertice dei “volenterosi” convocato dal primo ministro britannico Keir Starmer il 15 marzo 2025, Meloni ha sottolineato che la mediazione statunitense è fondamentale per porre fine al conflitto. La sua posizione emerge in un momento cruciale, con Trump impegnato in trattative per un accordo che potrebbe fermare le ostilità tra Russia e Ucraina, un obiettivo che l’Italia sostiene senza esitazioni.
No alle truppe italiane: la linea prudente di Meloni
Nel corso della videoconferenza, Meloni ha escluso categoricamente l’invio di truppe italiane in Ucraina, definendo questa opzione “molto complicata e poco efficace”. L’Italia, secondo la premier, non parteciperà a missioni militari sul terreno, preferendo una strategia diplomatica che tenga unite le due sponde dell’Atlantico. Questa scelta riflette la volontà di evitare escalation e di puntare su soluzioni negoziate, affidandosi alla leadership americana rather than a interventi diretti europei.
Un ponte tra Europa e Stati Uniti
La premier ha evidenziato l’importanza di non spaccare il fronte occidentale, criticando le fughe in avanti di alcuni leader europei. La sua fiducia in Trump si basa sulla convinzione che solo un pieno coinvolgimento degli Stati Uniti possa garantire una pace duratura. Meloni mira a rafforzare il dialogo tra Washington e Bruxelles, proponendo un approccio collaborativo che eviti divisioni e valorizzi il ruolo di mediatore dell’amministrazione Trump, soprattutto dopo i recenti colloqui con la Russia.
Priorità al cessate il fuoco: la visione italiana
Per Meloni, la priorità assoluta rimane il cessate il fuoco, condizione indispensabile per qualsiasi discussione sulle garanzie di sicurezza a lungo termine per l’Ucraina. Durante il vertice, ha insistito sulla necessità di un’azione coordinata con i partner europei e occidentali, ma sotto l’egida americana. La sua strategia punta a un realismo pragmatico: sostenere gli sforzi di pace di Trump senza compromettere la sovranità ucraina, mantenendo l’Italia come attore diplomatico di peso nel panorama internazionale.
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