Un episodio agghiacciante ha sconvolto Afragola, in provincia di Napoli, agli inizi di gennaio 2025. Due minorenni, arrivati su uno scooter, hanno aggredito una giovane coppia appartata in auto in una zona isolata di via Ugo La Malfa. Armati di pistola e con il volto coperto, i ragazzi hanno prima rapinato le vittime, sottraendo denaro e un cellulare, per poi compiere un atto di violenza sessuale sulla ragazza, mentre il fidanzato veniva tenuto sotto tiro. Un crimine brutale, durato pochi minuti, che ha lasciato la comunità sotto shock.
L’assalto nella notte: una sequenza di terrore
La dinamica dell’aggressione è stata ricostruita con precisione dalle indagini. I due malviventi, entrambi diciassettenni al momento dei fatti, hanno agito con freddezza: uno ha puntato la pistola al ragazzo, immobilizzandolo, mentre l’altro ha abusato della giovane all’interno dell’auto. Dopo aver completato il loro piano, si sono dileguati a bordo dello scooter, lasciando le vittime in stato di choc. L’azione, rapida e spietata, sembra suggerire un tentativo di affermazione criminale.
Indagini lampo: la Polizia inchioda i colpevoli
Nonostante i volti travisati per evitare il riconoscimento, le forze dell’ordine sono riuscite a identificare i responsabili. Gli agenti del Commissariato di Afragola, coordinati dalla Procura per i Minorenni di Napoli, hanno analizzato telecamere di sorveglianza, raccolto testimonianze e condotto intercettazioni. La prova del Dna, effettuata venerdì 14 marzo, ha fatto crollare i due giovani, che hanno confessato senza mostrare pentimento. Uno di loro ha compiuto 18 anni dopo il crimine, ma entrambi sono stati arrestati per rapina e violenza sessuale.
Una comunità sconvolta: verso la giustizia
La vicenda ha scosso profondamente Afragola, alimentando rabbia e richieste di giustizia. I due minorenni, difesi dagli avvocati Dario Procentese e Vincenzo Postiglione, ora attendono il trasferimento in carcere. La rapidità delle indagini ha permesso di fermare i responsabili, ma resta il dolore per una giovane coppia segnata da un’esperienza traumatica. L’episodio rilancia il dibattito sulla criminalità giovanile e sulla necessità di prevenzione in un territorio spesso teatro di violenze.
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