mercoledì 5 marzo 2025

Macron: truppe europee in Ucraina per garantire la pace

Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato una svolta significativa nella strategia europea per la guerra in Ucraina. In un discorso televisivo del 5 marzo 2025, ha dichiarato che l’Europa è pronta a dispiegare truppe sul suolo ucraino, ma solo dopo la firma di un accordo di pace. L’obiettivo non è combattere, bensì garantire il rispetto degli accordi raggiunti, evitando nuove escalation con la Russia. Questa posizione riflette la volontà di Parigi di assumere un ruolo di leadership in un contesto geopolitico sempre più complesso.


Un piano per la stabilità post-conflitto

Macron ha precisato che le forze europee non saranno coinvolte direttamente nei combattimenti attuali, ma agiranno come una presenza stabilizzatrice una volta cessate le ostilità. "La pace passerà forse per il dispiegamento di forze europee", ha sottolineato, evidenziando la necessità di un’Europa forte, capace di rivaleggiare con potenze come Russia e Stati Uniti. Ha inoltre anticipato un incontro a Parigi la prossima settimana con i leader dei Paesi disposti a partecipare a questa missione, sperando nel supporto degli USA.

Reazioni e implicazioni internazionali

La proposta ha suscitato reazioni contrastanti. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accolto con favore l’apertura al dialogo con gli Stati Uniti espressa da Macron, che ha contattato anche Donald Trump per coordinare gli sforzi. Tuttavia, il Cremlino resta scettico, valutando positivamente solo le aperture di Zelensky a una pace sotto la guida americana. Intanto, l’UE, con il piano di riarmo annunciato da Ursula von der Leyen, si prepara a un ruolo più assertivo, mentre la sospensione degli aiuti militari USA a Kiev aggiunge pressione sulle dinamiche negoziali.

L’Europa verso una nuova autonomia strategica

Macron ha colto l’occasione per rilanciare il dibattito sulla sovranità europea, insistendo sulla necessità di una difesa comune più robusta. "Possiamo rivaleggiare con Mosca e Washington", ha affermato, proponendo un’Europa unita e autonoma. Questo piano, che include anche una tregua di un mese proposta con il premier britannico Starmer, mira a testare la volontà di pace di Putin, ma solleva interrogativi sulla fattibilità e sul consenso tra i Paesi membri dell’UE, alcuni dei quali, come Ungheria e Slovacchia, mostrano resistenze.

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