Il Lussemburgo piange la scomparsa del principe Federico, morto a soli 22 anni il 28 febbraio 2025 a causa di una rara malattia genetica. Figlio minore del principe Robert di Lussemburgo e di Julie Elizabeth Houston Ongaro, Federico ha combattuto per anni contro la PolG, una patologia mitocondriale che lo ha colpito dall’età di 14 anni. La notizia, annunciata dalla famiglia reale a una settimana dal decesso, ha commosso il mondo, evidenziando la forza e la dignità con cui il giovane ha affrontato la sua battaglia.
Una malattia rara e implacabile: cos’è la PolG
La PolG, che ha segnato la vita del principe Federico, è una sindrome genetica che compromette la replicazione del DNA mitocondriale, privando le cellule di energia. Questo disturbo, diagnosticato al giovane a 14 anni, porta a una progressiva disfunzione degli organi, con sintomi come crisi epilettiche, insufficienza epatica e ritardo neurologico. Nonostante non esista una cura, Federico ha vissuto con coraggio, diventando un simbolo di resilienza e sensibilizzazione sulle malattie rare.
Le ultime parole: un addio toccante alla famiglia
Il 28 febbraio, in coincidenza con la Giornata delle Malattie Rare, Federico ha chiamato i suoi cari nella sua stanza per un ultimo saluto. Con voce flebile ma determinata, ha chiesto al padre: “Papà, sei orgoglioso di me?”. Uno ad uno, ha detto addio al fratello Alexander, alla sorella Charlotte, ai cugini, al cognato e agli zii, lasciando un ricordo indelebile. La madre Julie, al suo fianco per 15 anni di lotta, ha ricevuto per ultima le sue parole, in un momento di commozione che ha spezzato il cuore della famiglia reale.
L’eredità di Federico: un simbolo di speranza
Federico non è stato solo un principe, ma anche il fondatore della PolG Foundation, un’organizzazione dedicata alla ricerca di cure per questa malattia. La sua morte lascia un vuoto profondo, ma anche un’eredità di impegno e altruismo. La famiglia, straziata dal dolore, ha promesso di continuare la sua missione, trasformando il lutto in un motore per la lotta contro le patologie rare. Il Lussemburgo e il mondo lo ricordano come un giovane guerriero, il cui sorriso resterà per sempre nei cuori di chi lo ha conosciuto.
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