mercoledì 5 marzo 2025

Identificati tre 19enni dopo la rissa finita a coltellate al centro storico di Napoli

A dieci mesi dalla violenta rissa scoppiata il 26 maggio scorso nel centro storico di Napoli, tre giovani di 19 anni sono stati identificati come presunti responsabili. L’episodio, avvenuto in via De Marinis, tra Mezzocannone e Santa Chiara, ha visto due gruppi scontrarsi con coltelli, lasciando cinque persone ferite. Le indagini, condotte dai carabinieri, hanno portato a misure cautelari: un obbligo di dimora a Napoli per uno dei ragazzi e il divieto di dimora nel capoluogo per gli altri due.


Dinamica dell’aggressione nel cuore della movida

La notte del 26 maggio, nei pressi di un locale notturno, la situazione è degenerata rapidamente. Due fazioni, i cui motivi di contrasto restano ancora poco chiari, si sono affrontate con armi bianche. Tra i feriti, un 29enne estraneo alla vicenda, intervenuto per placare gli animi, e altri quattro giovani tra i 17 e i 19 anni. Le telecamere di videosorveglianza della zona sono state decisive per ricostruire i fatti e individuare i colpevoli.

Le misure cautelari e il ruolo delle indagini

Le autorità hanno impiegato mesi per analizzare i filmati e raccogliere prove. Uno dei 19enni identificati, un napoletano, è stato posto sotto obbligo di dimora, mentre gli altri due, di cui uno tunisino e uno egiziano, hanno ricevuto il divieto di tornare a Napoli. Le indagini proseguono per identificare altri partecipanti, inclusi alcuni minorenni coinvolti, segno che la rissa potrebbe aver avuto radici più complesse di un semplice litigio estemporaneo.

Un episodio che scuote il centro storico

L’aggressione ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nella movida napoletana, spesso teatro di episodi violenti. Via De Marinis, nel cuore della zona universitaria, è un’area frequentata da studenti e turisti, ma la presenza di gruppi rivali armati evidenzia un problema di controllo del territorio. La vicenda, culminata con cinque feriti, sottolinea la necessità di interventi per garantire la tranquillità in uno dei quartieri più vivi e simbolici della città.

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