mercoledì 5 marzo 2025

Chirurgo pedofilo a processo: la difesa shock in Francia

In Francia, a Vannes, si sta svolgendo uno dei processi più sconvolgenti della storia recente. Joël Le Scouarnec, ex chirurgo di 74 anni, è accusato di aver violentato e abusato sessualmente di 299 bambini durante i suoi 25 anni di carriera. Nell’ultima udienza, l’imputato ha lasciato la corte a bocca aperta con una difesa tanto inquietante quanto controversa: “Sono un pervertito, ma ho fatto il medico nel miglior modo possibile”. Una dichiarazione che ha scatenato indignazione, mentre il processo, iniziato il 24 febbraio, continua a rivelare dettagli agghiaccianti su un caso che scuote la coscienza nazionale.


La doppia vita di un medico: abusi e professionalità

Le Scouarnec ha ammesso di aver “approfittato” del suo ruolo di chirurgo per compiere gli abusi, spesso su pazienti anestetizzati, ma ha insistito nel separare la sua “perversione” dalla sua attività professionale. Secondo lui, i crimini non avrebbero influenzato la qualità del suo lavoro medico, che definisce svolto “al meglio”. Gli inquirenti, però, hanno ricostruito una realtà diversa: per decenni, tra il 1986 e il 2014, ha agito indisturbato in vari ospedali, lasciando dietro di sé centinaia di vittime, molte delle quali minori di 15 anni, ignare degli orrori subiti.

Diari degli orrori: le prove schiaccianti

A inchiodare l’ex chirurgo sono stati i suoi stessi diari, scoperti dalla polizia nel 2017. In questi taccuini, Le Scouarnec annotava meticolosamente gli abusi, descrivendo le sue azioni con un distacco glaciale. Durante il processo, ha dichiarato di essere pronto ad ammettere ulteriori accuse, dicendo: “Ho finito di mentire”. Già condannato nel 2020 a 15 anni per violenze su quattro minori, tra cui due nipoti, ora rischia altri 20 anni. La sua difesa, che mescola confessione e autogiustificazione, ha aggiunto un ulteriore strato di orrore a una vicenda già devastante.

L’indignazione e la ricerca di giustizia

Le parole di Le Scouarnec hanno scatenato reazioni di rabbia tra le vittime e l’opinione pubblica. Molti si chiedono come un predatore seriale abbia potuto operare per così tanto tempo senza essere fermato. Il processo, che durerà quattro mesi, non è solo un giudizio su un uomo, ma anche un esame delle falle istituzionali che gli hanno permesso di agire. Mentre l’ex chirurgo cerca di difendere la sua immagine professionale, le 299 vittime attendono giustizia, sperando che la verità emerga pienamente e che il sistema impari a proteggere chi è più vulnerabile.

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