sabato 1 marzo 2025

Bambina scomparsa, Denise Pipitone: l’indagine non sarà riaperta

La Procura di Marsala ha deciso di non riaprire l’indagine sulla scomparsa di Denise Pipitone, la bambina sparita a Mazara del Vallo il 1° settembre 2004, quando aveva solo 4 anni. La richiesta era stata avanzata da Tony Pipitone, padre legale della piccola, che sperava in una nuova svolta dopo vent’anni di misteri irrisolti. Tuttavia, gli inquirenti hanno ritenuto che non ci fossero elementi nuovi sufficienti a giustificare la ripresa delle indagini, archiviate nel 2021. Una notizia che chiude, almeno per ora, un capitolo doloroso di una delle vicende più seguite nella cronaca italiana.


La delusione di Tony Pipitone: “Amareggiato, ma non mi arrendo”

Tony Pipitone, ex marito di Piera Maggio e padre legale di Denise, ha espresso profonda amarezza per la decisione. In un messaggio pubblico, ha lamentato di aver appreso la notizia attraverso i media, senza una comunicazione diretta dalla Procura, nonostante stesse attendendo risposte ufficiali. “Sono amareggiato, ma andrò avanti”, ha dichiarato, sottolineando la sua fiducia nei professionisti che hanno valutato il caso e la determinazione a non fermarsi nella ricerca della verità sulla sorte della figlia, scomparsa mentre giocava vicino casa.

Un caso che continua a dividere: vent’anni di ricerche

La vicenda di Denise Pipitone rimane uno dei grandi enigmi italiani. La bambina, figlia biologica di Piera Maggio e Pietro Pulizzi, svanì nel nulla in una tranquilla mattina d’estate, dando il via a indagini complesse e spesso controverse. Negli anni, si sono susseguite piste familiari, falsi avvistamenti e segnalazioni, ma nessuna ha portato a una soluzione. L’ultima richiesta di Tony puntava su presunti elementi inediti, ma la Procura ha giudicato insufficienti le novità presentate, lasciando intatto il muro di silenzio che circonda il caso da due decenni.

La lotta per la verità non si ferma

Nonostante il rifiuto della riapertura, la famiglia di Denise non sembra intenzionata a cedere. Tony Pipitone, che ha cresciuto la bambina come figlia propria, ha ribadito l’impegno a proseguire, sostenuto dalla speranza e dalla volontà di sapere cosa sia accaduto quel giorno. Anche Piera Maggio, madre di Denise, continua da anni a chiedere giustizia, mantenendo viva l’attenzione su una storia che ha toccato il cuore di molti. La decisione della Procura è un duro colpo, ma la lotta per la verità su Denise Pipitone appare lontana dal concludersi.

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