Un episodio sconcertante ha scosso la tranquilla Baiano, in provincia di Avellino, dove un gruppo di giovanissimi ha profanato la statua di Padre Pio in pieno centro. Le immagini, finite in rete, mostrano i ragazzi scavalcare la recinzione e arrampicarsi sul monumento, sedendosi sopra come fosse un gioco. Un gesto che ha scatenato l’indignazione della comunità e sollevato un dibattito sulla perdita di valori tra le nuove generazioni, in una cittadina dove la figura del santo è simbolo di fede profonda.
La reazione del sindaco: “Un vuoto di valori”
Il primo cittadino di Baiano, Enrico Montanaro, non ha nascosto il suo stupore e la sua rabbia. Ha definito l’atto “inaccettabile”, sottolineando come non si tratti solo di maleducazione, ma di un segnale preoccupante di un vuoto educativo e morale. Le immagini della bravata, girate in Piazza Francesco Napoletano, hanno spinto il sindaco a promettere misure drastiche, come l’installazione di nuove telecamere, per evitare che simili episodi si ripetano in futuro.
Una bravata che diventa virale
Il video dell’oltraggio è diventato virale in poche ore, alimentando reazioni contrastanti. Da un lato, c’è chi condanna senza mezzi termini i responsabili, chiedendo punizioni esemplari; dall’altro, chi vede nel gesto una semplice goliardata giovanile. Tuttavia, il fatto che i ragazzi abbiano trattato un simbolo sacro come un oggetto qualunque ha ferito molti fedeli, spingendo anche figure politiche a intervenire. Si parla di una subcultura giovanile segnata da ignoranza e mancanza di rispetto, un tema sempre più discusso.
Le misure e l’appello: educazione al centro
L’amministrazione comunale non intende lasciar correre. Oltre alle telecamere, si punta a sensibilizzare i giovani, coinvolgendo famiglie e scuole. L’appello è chiaro: i genitori devono assumersi la responsabilità di trasmettere il rispetto per i simboli della comunità. L’episodio di Baiano, datato 9 marzo 2025, non è solo un caso isolato, ma un monito per affrontare il degrado morale che rischia di prendere piede, trasformando una bravata in un’occasione di riflessione collettiva.
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