Da quasi tre settimane, Papa Francesco è ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma a causa di una polmonite bilaterale che ha colpito i suoi polmoni già segnati da complicanze pregresse. Il Pontefice, 88 anni, affronta una situazione clinica definita complessa ma stabile dai medici, con un decorso che richiede terapie mirate e un monitoraggio costante. Nonostante la gravità, Francesco rimane vigile e collaborante, segno della sua resilienza in un momento di prova che ha mobilitato milioni di fedeli in tutto il mondo.
Le condizioni di salute: un quadro in evoluzione
L’ultimo aggiornamento medico descrive un Papa che non ha subito crisi respiratorie nelle ultime ore, alternando ossigenoterapia a momenti di fisioterapia respiratoria e motoria. La polmonite segue una “normale evoluzione”, un segnale positivo ma cauto, considerando l’età e le condizioni pregresse. Francesco trascorre le giornate in poltrona, mantenendo lucidità e buon umore, e continua a seguire le sue attività, come la telefonata al parroco di Gaza, dimostrando che il suo spirito non si piega di fronte alla malattia.
La preghiera dei fedeli e il sostegno globale
Sotto la statua di Giovanni Paolo II al Gemelli e in Piazza San Pietro, i fedeli si riuniscono ogni giorno per pregare, lasciando messaggi e omaggi. Il Giubileo del Volontariato, previsto per l’8 e 9 marzo, sarà un’occasione per rafforzare questa vicinanza, con migliaia di volontari pronti a sostenere Francesco con il Rosario. La sua voce, definita un faro di speranza, continua a ispirare, come nei messaggi sull’ecologia e sulla pace, scritti dal letto d’ospedale, che riflettono il suo impegno incrollabile.
L’omelia sulla morte: un invito alla riflessione
Nonostante il ricovero, Francesco non si ferma: nell’omelia di oggi per il Mercoledì delle Ceneri ha detto, “La morte non è la fine di tutto, ma un passaggio verso la vita eterna; ricordiamoci che siamo polvere, ma polvere amata da Dio”. Queste parole, pronunciate in un contesto di fragilità personale, assumono un peso straordinario, invitando i credenti a meditare sulla caducità della vita e sull’amore divino che la trascende, un messaggio che risuona forte nel cuore di chi segue con apprensione il suo cammino.
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