Un episodio scioccante ha sconvolto la sede di Ingegneria della Federico II a Napoli: nel pomeriggio di martedì 11 marzo 2025, una porzione di solaio è crollata nell’Aula Disegno di piazzale Tecchio, a Fuorigrotta, proprio mentre gli studenti stavano sostenendo un esame. Il cedimento, avvenuto a circa dieci minuti dall’inizio della prova, ha scatenato il panico: calcinacci e detriti sono piovuti sui banchi, preceduti da uno scricchiolio e da una nuvola di polvere bianca. Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito, ma la paura è stata tanta, con una studentessa in sedia a rotelle salvata in extremis da una compagna. L’aula è stata immediatamente evacuata e chiusa per sicurezza.
Cause del crollo: umidità e strutture anni ’60
Il crollo alla Federico II è stato attribuito a problemi strutturali legati all’età dell’edificio. Il presidente della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base, Andrea Prota, ha spiegato che lo “sfondellamento” del solaio è dovuto a infiltrazioni d’acqua e umidità, tipiche dei solai SAP degli anni ’60. Queste condizioni avrebbero corroso i ferri di armatura, causando l’aumento di volume che ha spaccato i laterizi. L’incidente ha riacceso il dibattito sulla manutenzione degli edifici universitari, spesso datati e bisognosi di interventi urgenti. Da oggi, 12 marzo, partiranno ispezioni approfondite per mettere in sicurezza l’aula e verificarne l’agibilità.
Testimonianze: momenti di terrore vissuti dagli studenti
Gli studenti presenti hanno descritto scene di caos e terrore. Una testimone ha raccontato di aver visto una collega correre dopo aver sentito un rumore sospetto, seguita dal panico di un’altra studentessa in sedia a rotelle, impossibilitata a spostarsi rapidamente. “È successo tutto in una frazione di secondo”, ha dichiarato, “polvere dal soffitto e poi calcinacci ovunque”. Sebbene non ci siano stati feriti, una ragazza vicina al punto del crollo è rimasta sotto shock. L’evacuazione è avvenuta in fretta, ma l’episodio ha lasciato un segno profondo, sollevando interrogativi sulla sicurezza degli spazi accademici.
Serve più sicurezza negli atenei
L’incidente alla Federico II mette in luce la fragilità di molte strutture universitarie italiane, spesso trascurate nonostante l’alto numero di frequentatori. La prontezza degli studenti ha evitato una tragedia, ma resta l’amarezza per un evento che poteva avere esiti ben più gravi. L’ateneo ha promesso interventi rapidi, con controlli che partiranno subito per garantire la riapertura dell’aula in sicurezza. Tuttavia, l’episodio alimenta la richiesta di investimenti strutturali e di una manutenzione costante, affinché gli studenti possano studiare senza temere per la propria incolumità. La Federico II, simbolo di eccellenza, deve ora rispondere con fatti concreti.
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