La tranquilla alba di Fuorigrotta, quartiere di Napoli, è stata spezzata da un agguato mortale il 2 marzo 2025. Pasquale D’Anna, 34 anni, è stato freddato a colpi di pistola in piazzale Tecchio, a due passi dallo stadio Maradona. Le telecamere di videosorveglianza hanno immortalato il killer, un uomo solitario su uno scooter, che ha agito con freddezza e precisione. L’omicidio, avvenuto intorno alle 6:40, ha lasciato un morto e un ferito grave, Massimo Aragiusto, 41 anni, trasportato d’urgenza all’ospedale San Paolo. La dinamica suggerisce un’esecuzione pianificata, con il sicario che si è avvicinato alla vittima, seduta in auto, e ha sparato senza esitazione.
La pista dei clan di Pianura: una vendetta annunciata
Pasquale D’Anna non era un volto sconosciuto alle forze dell’ordine. Già coinvolto in vicende legate al narcotraffico, era ritenuto vicino ai clan di Pianura, quartiere limitrofo a Fuorigrotta. Gli investigatori puntano su una faida tra gruppi criminali per spiegare l’agguato. Il padre della vittima gestiva una piazza di spaccio indipendente, spesso oggetto di pressioni da parte delle cosche locali, come il clan Marsicano-Esposito. Questo dettaglio alimenta l’ipotesi di una “sentenza di morte” decisa per ristabilire equilibri di potere o punire un tradimento. Le immagini delle telecamere, ora al vaglio, potrebbero rivelare indizi cruciali sull’identità del killer.
Le telecamere come testimoni: la fuga del sicario
Il killer, ripreso nitidamente, ha agito senza complici, secondo le prime ricostruzioni. Dopo aver esploso diversi colpi, è fuggito a bordo del suo scooter verso piazzale Tecchio, dileguandosi nel traffico scarso dell’alba domenicale. La zona, ricca di esercizi commerciali e vicina alla stazione della metropolitana, è coperta da numerosi sistemi di sorveglianza. Gli inquirenti stanno analizzando ogni fotogramma per tracciare il percorso del sicario e individuare eventuali punti di sosta o nascondigli. La dash cam di un’auto di passaggio potrebbe aver fornito ulteriori dettagli, trasformando la tecnologia in un’arma contro il crimine.
Una città sotto shock: il peso della criminalità
L’agguato ha scosso Napoli, riportando l’attenzione sulla violenza che affligge i quartieri occidentali. Fuorigrotta, luogo di movida e vita quotidiana, si ritrova ancora una volta teatro di regolamenti di conti. La morte di D’Anna e il ferimento di Aragiusto, entrambi noti alle autorità, evidenziano la difficoltà di arginare la criminalità organizzata. Le indagini, passate dalla polizia alla Squadra Mobile, si concentrano ora su testimoni e filmati, con la speranza di identificare il killer e i mandanti. Intanto, la città si interroga su quanto la faida di Pianura possa ancora spargere sangue, in un ciclo di vendette che sembra non avere fine.
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