In Italia, il fenomeno degli omicidi commessi da minorenni sta registrando un incremento allarmante. Secondo i dati più recenti, la percentuale di under 18 coinvolti in questi crimini è passata dal 4% al 11% in un solo anno. Questo balzo evidenzia un disagio giovanile sempre più profondo, che richiede un’analisi urgente per comprenderne le cause e trovare soluzioni efficaci.
Minorenni non solo autori, ma anche vittime
Parallelamente all’aumento dei giovani autori di omicidi, cresce anche il numero di minorenni vittime di questi reati. La quota è salita dal 4% al 7%, quasi raddoppiando in dodici mesi. Questo dato riflette una realtà inquietante: i ragazzi sono sempre più spesso sia carnefici che bersagli di una violenza che sembra sfuggire al controllo, mettendo in discussione la sicurezza delle nuove generazioni.
Le cause dietro il fenomeno
Gli esperti puntano il dito su diversi fattori: dalla fragilità delle reti sociali al disagio economico, fino alla diffusione di modelli violenti tra i giovani. La Campania si distingue come la regione con il maggior numero di casi, seguita da Lombardia e Lazio, suggerendo che il problema abbia radici territoriali diverse ma condivida un comune senso di malessere giovanile, spesso amplificato da contesti familiari complessi.
Serve un intervento immediato
Di fronte a questa escalation, le istituzioni sono chiamate a intervenire con politiche mirate: più supporto educativo, psicologico e sociale per i minori a rischio. Sebbene gli omicidi complessivi in Italia siano in calo (-33% in 10 anni), l’aumento della violenza tra i giovani rappresenta un campanello d’allarme. Prevenire significa agire ora, prima che il fenomeno diventi un’emergenza incontrollabile.
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