Il 20 febbraio 2025, il tribunale di Roma ha condannato Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia e membro di Fratelli d’Italia, a otto mesi di reclusione per rivelazione di segreto d’ufficio nel caso legato ad Alfredo Cospito, anarchico detenuto al 41-bis. La pena, sospesa, è accompagnata da un’interdizione di un anno dai pubblici uffici, segnando un duro colpo per l’esponente politico. La vicenda risale alla diffusione di informazioni riservate sulle conversazioni di Cospito in carcere, un atto che ha scatenato un acceso dibattito politico e mediatico.
Il caso Cospito: le origini della controversia
Alfredo Cospito, figura di spicco nel mondo anarchico italiano, è al centro della questione per la sua detenzione in regime di carcere duro, contro cui ha protestato con uno sciopero della fame. Delmastro è stato accusato di aver trasmesso a Giovanni Donzelli, compagno di partito e deputato, una relazione riservata della polizia penitenziaria. Queste informazioni, relative a dialoghi tra Cospito e altri detenuti, sono state poi usate da Donzelli in Parlamento per attaccare l’opposizione, portando alla luce una presunta violazione del segreto istituzionale.
La sentenza e le reazioni politiche
Nonostante la procura avesse chiesto l’assoluzione, ritenendo assente il dolo, i giudici hanno riconosciuto la responsabilità di Delmastro, concedendo però le attenuanti generiche. Il sottosegretario ha dichiarato di non voler dimettersi, definendo la sentenza “politica” e appellandosi al principio di presunzione d’innocenza. Dall’opposizione si è levato un coro unanime per chiedere le sue dimissioni, mentre Fratelli d’Italia ha difeso l’operato di Delmastro, accusando la magistratura di parzialità.
Implicazioni per il Governo e il futuro
La condanna di Delmastro pone il governo Meloni davanti a una situazione delicata, alimentando tensioni interne e critiche sulla gestione della giustizia. Il caso Cospito, già di per sé controverso per il tema del 41-bis, si arricchisce così di una dimensione politica che potrebbe influenzare il dibattito pubblico nei prossimi mesi. Resta da vedere se Delmastro opterà per un appello o se la vicenda segnerà una svolta nella sua carriera, in un contesto di crescente polarizzazione.
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