venerdì 21 marzo 2025

Tragedia in gita: Aurora Bellini muore a 19 anni sul traghetto

Una gita scolastica che doveva essere un momento di gioia si è trasformata in un incubo: Aurora Bellini, studentessa 19enne di Grosseto, è morta nella notte tra il 17 e il 18 marzo 2025 su un traghetto diretto da Napoli a Palermo. La giovane, che frequentava il quarto anno dell’Istituto Manetti-Porciatti, è stata colpita da un malore improvviso mentre si trovava nella sua cabina. Nonostante l’intervento tempestivo dei soccorsi, non c’è stato nulla da fare. La notizia ha sconvolto la sua comunità e lasciato un’ombra su quello che doveva essere un viaggio educativo.


Il dramma sul traghetto: cosa è successo

Aurora si era appena ritirata nella cabina condivisa con le compagne quando si è accasciata a terra. I compagni hanno subito dato l’allarme, e il personale di bordo ha contattato la Capitaneria di Porto. Una motovedetta ha raggiunto il traghetto, che navigava a circa 40 miglia da Capri, e i medici hanno tentato di rianimarla. Trasportata d’urgenza al porto di Sorrento, la giovane è arrivata senza vita. L’ipotesi più accreditata è un infarto, ma si attendono i risultati dell’autopsia, prevista per il 22 marzo, per chiarire le cause del decesso.

Una vita spezzata: chi era Aurora?

Originaria di Batignano, frazione di Grosseto, Aurora era una ragazza solare e piena di passioni. Amava il pattinaggio, che praticava con la sorella gemella Martina, e la street art, tanto da aver contribuito a un murale nella sua scuola. Descritta come gentile e sempre sorridente, leaves behind genitori distrutti e una comunità in lutto. La sua morte ha portato alla cancellazione della gita, e i compagni, sotto shock, sono rientrati a Grosseto, dove uno striscione recita “Brilla Auro” in suo ricordo.

Indagini in corso: la ricerca della verità

La Procura di Torre Annunziata ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti, un atto dovuto per fare luce sulla tragedia. Sono stati sequestrati gli effetti personali di Aurora, tra cui il cellulare e alcuni farmaci come antinfiammatori, trovati nella sua borsa. L’autopsia e gli esami tossicologici saranno cruciali per capire se ci siano stati fattori scatenanti. Intanto, il padre Paolo ha dichiarato che la figlia non aveva patologie note, chiedendo solo verità su una perdita che ha devastato la sua famiglia e un’intera città.

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