giovedì 13 marzo 2025

Putin e le condizioni per la pace: un cessate il fuoco con premesse rigide

Vladimir Putin ha ribadito la sua apertura a un cessate il fuoco in Ucraina, ma solo a patto che porti a una "pace duratura". Durante una visita alle truppe nella regione di Kursk, il leader russo ha sottolineato che qualsiasi tregua deve affrontare le cause profonde del conflitto. Questa posizione arriva dopo gli incontri a porte chiuse con l’inviato statunitense Steve Witkoff, segno di un dialogo in corso tra Mosca e Washington. Tuttavia, le condizioni poste da Putin sollevano interrogativi sulla fattibilità di un accordo reale.


Le richieste di Mosca: ritiro ucraino e neutralità

Tra le condizioni principali, Putin chiede il ritiro completo delle truppe ucraine dalle regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, territori che la Russia considera parte integrante del proprio dominio. A ciò si aggiunge la richiesta che Kiev abbandoni ogni ambizione di entrare nella NATO, mantenendo una neutralità geopolitica. Queste pretese, già avanzate in passato, sono viste come un tentativo di consolidare i guadagni territoriali russi e limitare la sovranità ucraina, rendendo il negoziato una sfida complessa.

Una tregua per una pace definitiva: il punto di vista russo

Putin ha enfatizzato che una tregua temporanea non è sufficiente: Mosca vuole garanzie che il conflitto non riprenda. Per questo, propone anche il divieto di presenza militare straniera in Ucraina post-conflitto e il riconoscimento internazionale della sovranità russa su Crimea e le regioni annesse. Il presidente russo ha dichiarato che l’Ucraina avrebbe più bisogno di una pausa rispetto alla Russia, ma le sue condizioni sembrano disegnate per essere difficilmente accettabili da Kiev, come sottolineato dalle critiche del presidente ucraino Zelensky.

Reazioni e prospettive: tra sanzioni e negoziati

Le dichiarazioni di Putin hanno suscitato reazioni contrastanti. Donald Trump ha esortato il leader russo a "fare la cosa giusta", minacciando sanzioni devastanti se Mosca rifiuterà la proposta statunitense di un cessate il fuoco di 30 giorni. Zelensky, invece, ha accusato Putin di manipolazione, definendo le richieste "impossibili". Mentre il G7 si riunisce in Canada e l’Italia convoca l’ambasciatore russo per proteste diplomatiche, il futuro della tregua resta incerto, sospeso tra pressioni internazionali e intransigenze reciproche.

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