Il mondo della conservazione ambientale piange la scomparsa di Fulco Pratesi, fondatore del WWF Italia, morto all’età di 90 anni in un ospedale romano dopo un breve ricovero. La notizia, diffusasi nella mattinata del 1° marzo 2025, ha lasciato un vuoto tra gli ecologisti e quanti lo ammiravano per il suo impegno instancabile a difesa della natura. Pratesi, figura carismatica e poliedrica, è stato un pioniere nella sensibilizzazione ambientale in Italia.
Una vita dedicata alla natura
Architetto di formazione, Pratesi ha trasformato la sua passione per l’ambiente in una missione di vita. Fondatore del WWF Italia nel 1966, ne è stato anche presidente onorario, guidando battaglie per la tutela dei parchi naturali e contro l’inquinamento. La sua visione ha contribuito a plasmare una coscienza ecologica nel Paese, rendendolo un simbolo per generazioni di ambientalisti e un punto di riferimento per le politiche di salvaguardia.
Giornalista, illustratore e politico
Oltre al suo ruolo nel WWF, Pratesi si è distinto come giornalista e illustratore, raccontando la bellezza della natura attraverso articoli e disegni. Ha collaborato con testate prestigiose, portando il messaggio ambientalista al grande pubblico. La sua esperienza politica, come deputato dei Verdi, ha ulteriormente amplificato il suo impatto, unendo azione concreta e divulgazione per promuovere un futuro sostenibile.
L’eredità di un visionario
La morte di Pratesi segna la fine di un’era, ma il suo lascito rimane vivo nelle oasi protette, nelle leggi ambientali e nell’ispirazione che ha trasmesso. Amici e colleghi lo ricordano come un uomo gentile e determinato, capace di unire rigore scientifico e amore per la natura. La sua scomparsa invita a riflettere sull’urgenza di continuare la sua opera in un mondo sempre più minacciato dalla crisi climatica.
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