Un’indagine della Guardia di Finanza ha messo sotto i riflettori il comando di polizia municipale di Vico Equense, in Penisola Sorrentina. Ben 22 vigili urbani sono indagati per assenteismo e uso improprio delle auto di servizio, un duro colpo per una cittadina famosa per il turismo e la bellezza paesaggistica. Le perquisizioni, avvenute il 21 febbraio 2025, hanno portato al sequestro di registri, telefoni e memorie digitali, segnando l’inizio di un’inchiesta che promette sviluppi.
Le accuse: dal barbiere con l’auto di servizio
Le contestazioni parlano chiaro: durante l’orario di lavoro, alcuni agenti avrebbero utilizzato i veicoli ufficiali per scopi privati, come fare la spesa o recarsi dal barbiere. L’indagine, partita da un controllo ambientale del 2023, ha rivelato un sistema di assenze ingiustificate, con timbrature fittizie per coprire le tracce. Un comportamento che mina la fiducia nei confronti di chi dovrebbe garantire ordine e sicurezza.
La reazione delle istituzioni e dei cittadini
Il sindaco ha espresso amarezza, ma anche fiducia nella magistratura, chiamata a fare luce su questa vicenda. La comunità locale è divisa: da un lato l’indignazione per il presunto abuso, dall’altro la richiesta di non generalizzare, riconoscendo il lavoro di chi opera con professionalità. Intanto, l’attenzione resta alta, con tre pattuglie dispiegate in centro il giorno dopo il blitz, per rassicurare i residenti.
Un fenomeno diffuso: cosa cambia ora?
Il caso di Vico Equense non è isolato, richiamando alla memoria altri scandali di “furbetti del cartellino” in Italia. L’inchiesta potrebbe spingere verso controlli più severi e una revisione delle procedure interne ai comandi municipali. Per i 22 indagati si apre un iter giudiziario complesso, mentre il paese attende risposte. La legalità, in un territorio ad alta vocazione turistica, diventa una priorità per non compromettere immagine e credibilità.
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